Quelli delle mezze maniche
Quelle delle mezze maniche
"Per estensione “mezzemaniche” erano chiamati gli impiegati pubblici e, in genere, di livello modesto. George Courteline, scrittore e autore teatrale francese vissuto tra la seconda metà dell’800 e il primo trentennio del ‘900, dedica proprio agli impiegati questo romanzo, pubblicato nel 1893 col titolo “Messieures les ronds-de-cuir”, che ha un significato analogo all’italiano “mezzemaniche”. “Quelli delle mezzemaniche” vede inizialmente la luce su “L’écho de Paris” sotto forma di raccontini dedicati alla vita d’ufficio (la vie de bureau), poi ricuciti e adattati a formare sei quadri corrispondenti ad altrettanti capitolo del romanzo, ambientato in un ufficio ministeriale denominato Donazioni e Lasciti. I compiti di questo ufficio consistono, sostanzialmente nel redigere decreti di accettazione o rifiuto di donazioni allo stato."
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Questo testo delle mezze maniche racconta di Lharier, il dipendente che arrivo al lavoro e quando arrivo al terzo pianerottolo Ovide, il fattorino dell'ufficio,gli disse che doveva andare dal capo. Quando Lharier andò dal capoufficio, esso è andato in tutte le furie dicendogli che continuava ad usare la stessa scusa per non andare al lavoro.
Otto giorni fa aveva perso la zia, ieri il cognato,alla alla Trinità il padre, a Pasqua la madre. Senza considerare, di tutti i cugini, cugine e altri lontani che non ha cessato di seppellire al ritmo di una settimana.Alla fine il capoufficio diede a Lharier due opzioni, se rimanere e andare in orario come tutti gli altri colleghi o se dimettersi. Lharier ha deciso di rimanere
"Per estensione “mezzemaniche” erano chiamati gli impiegati pubblici e, in genere, di livello modesto. George Courteline, scrittore e autore teatrale francese vissuto tra la seconda metà dell’800 e il primo trentennio del ‘900, dedica proprio agli impiegati questo romanzo, pubblicato nel 1893 col titolo “Messieures les ronds-de-cuir”, che ha un significato analogo all’italiano “mezzemaniche”. “Quelli delle mezzemaniche” vede inizialmente la luce su “L’écho de Paris” sotto forma di raccontini dedicati alla vita d’ufficio (la vie de bureau), poi ricuciti e adattati a formare sei quadri corrispondenti ad altrettanti capitolo del romanzo, ambientato in un ufficio ministeriale denominato Donazioni e Lasciti. I compiti di questo ufficio consistono, sostanzialmente nel redigere decreti di accettazione o rifiuto di donazioni allo stato."
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Questo testo delle mezze maniche racconta di Lharier, il dipendente che arrivo al lavoro e quando arrivo al terzo pianerottolo Ovide, il fattorino dell'ufficio,gli disse che doveva andare dal capo. Quando Lharier andò dal capoufficio, esso è andato in tutte le furie dicendogli che continuava ad usare la stessa scusa per non andare al lavoro.
Otto giorni fa aveva perso la zia, ieri il cognato,alla alla Trinità il padre, a Pasqua la madre. Senza considerare, di tutti i cugini, cugine e altri lontani che non ha cessato di seppellire al ritmo di una settimana.Alla fine il capoufficio diede a Lharier due opzioni, se rimanere e andare in orario come tutti gli altri colleghi o se dimettersi. Lharier ha deciso di rimanere
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